La Parrocchia

Un pò di storia

Quando la chiesa non c’era, quindi prima del 1952, ancora prima delle celebrazioni Eucaristiche domenicali nel presidio aeronautico di Monterotondo Scalo, di tanto in tanto si celebrava la messa in un locale adiacente all’attuale fornace sul piazzale della ferrovia, siamo quindi intorno agli anni ’30.Sopra l’altare di questa chiesetta c’era il quadro che attualmente si trova sopra al fonte battesimale nella nostra chiesa, raffigurante l’Arcangelo MicheleLa guerra, l’ultima, aveva seminato distruzione nella giovane frazione dello Scalo.La ferrovia distrutta dai bombardamenti, la popolazione poco numerosa, disorientata, la fornace abbandonata, la chiesetta semi crollata. Il quadro di S. Michele, però, era ancora là, anche se con qualche segno visibile della guerra.
Il tempo passa, la frazione si ripopola, riprende vita, ciò che è sacro viene conservato e sicuramente consegnato alla chiesa al momento della costruzione e successiva consacrazione.
Sicuramente qualche sacerdote, insieme alle autorità ecclesiastiche, avranno voluto dare un senso a quel quadro superstite della guerra e a ragione avranno eletto l’Arcangelo Michele in esso raffigurato patrono dello Scalo.Con don Berto Nicolli, primo parroco della nostra chiesa ha inizio la festa del patrono. Nasce un comitato formato, come al solito, da persone vicine al parroco.
Anche allora la festa si articolava più o meno secondo gli schemi attuali, certamente nella misura e nelle possibilità di quei tempi, e sempre certamente bella anche se più povera, perché più modeste le pretese di allora: la messa in primo luogo, giochi di piazza, la tombola e il cantante.
Le raccolte anche allora si facevano nelle famiglie ma in modo particolare gli aiuti più concreti arrivavano dalle fornaci esistenti nella zona.
Oggi la festa di S. Michele non si svolge solo il sabato e la domenica come allora, la festa inizia quindici giorni prima, sia sotto l’aspetto religioso, sia sotto l’aspetto associativo e di incontro.Ecco allora il Santo nelle borgate: S. Michele, va ad incontrare la sua gente per portare un momento di gioia vissuto nella serenità e per ricordare a ciascuno che la motivazione profonda di ogni cosa che facciamo è la ricerca della Santità.
Nel tempo i comitati si sono rinnovati, ad ogni anno c’è gente che va e gente che viene.

Pubblicità
Pubblicità